A questi ambasciatori a po' dìe lo papa respuse. E imprimamente provao che·lla petizione loro era iusta, e provao per dodici rascioni che esso era tenuto de venire a visitare lo sio vescovato, la citate romana. Quanto allo secunno, concedéo lo quinquagesimo iubileo in Roma, generale remissione de peccati, pena e colpa alli pentuti e confiessi; delle connizioni dello quale iubileo infra se dicerao. In tiempo de questo papa, anni Domini MCCCXLII[I], in dìe de santa Anna, fu cacciato de Fiorenza missore Gottifredo, conte de Brenna, duca de Atena, signore perpetuale de Fiorenza; e folli fatta moita onta e moito despiacere e detuperio e danno; e fuoro muorti uomini e loro carne fu manicata. La quale novitate fu per questa via. Fiorentini compararo Lucca da missore Mastino della Scala e entraro in possessione. Pisani, turbati de questo mercato, fecero intorno a Lucca uno esmesurato e memorabile assedio; iente da cavallo numero [...], iente da pede numero [...] Intorno all'oste fecero fossati e steccata, torri de lename spessi. Anche carvoniaro e stecconiaro la strada la quale vao da Pisa a Lucca; dura miglia dieci. E questo fecero perché liberamente omo isse a l'oste con fodero e con arnese, senza impedimento. Durao lo assedio mesi [...] Allora, per mantenere lo assedio, fecero la gabella che se chiama Seca. In breve sconfissero Fiorentini e levaroli de campo, e non lassaro succurrere missore Malatesta, capitanio de Fiorentini, con grascia. Anche fecero una cosa notabile; ché missore Malatesta ionze la sera con fodero e con granne iente ad uno fiume, lo quale se dice Serchio, appresso a Lucca.
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