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      De notte Pisani fecero uno fossato esmesuratamente luongo e largo fra lo Serchio e·lla citate de Lucca, longhezze [...], latezze [...] Tutto questo lavoriero fu espedito in notte una. Quanno la matina missore Malatesta, paratis omnibus copiis tam ad pugnam quam etiam ad grasciam, transivit aquam diluculo, non potens transire ex impedimento valli, miratus stupefactusque retrocessit meavitque, per ripam fluminis ascendens, deditque circuitum miliaribus decem ferme, ibique improvise pisanum exercitum invasit. Tum vero, facta resistenzia factoque ingenti Florentinorum impetu, fessi Florentini terga dederunt. Multi cadunt, multi capiuntur. Vix Malatesta cum aliquibus evasit. Omnis eorum copia militibus preda fuit. Alla fine Pisani venzero Lucca per forza de fame. Fi' allo dìe presente la tiengo. Fiorentini, vedennosi così confusi, chiamaro per capitanio de guerra e signore missore Gottifredo, conte de Brenna, duca de Atena; imperciò che era omo savio e potente, della casa de Francia. Quanno missore Gottifredo abbe recepute lettere, forte fu alegro. Sallìo a cavallo con soa iente, da cinqueciento cavalieri, con salmaria e granne arnese. Ritto per lo camino ne veo. Entra nella citate de Fiorenza e a pacifico [...] senza tumuito, de concordia dello Consiglio, recipéo la signoria perpetuale. Ora comenza a reiere lo duca. Fortemente guida. La prima cosa che fecessi fu che esso trasse de presone missore Pietro Zaccone delli Tarlati, signore de Arezzo, e sì·llo liberao de cattivitate, là dove era perpetualmente deputato.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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