Questo fu ià sio compagnone in arme, in viaii. Avealo redutto in stato, in grazia soa e de Fiorentini. Sere Errigo Fegi avea nome. Questo sere Errigo Fegi era sopre la gabella e era tanto sottile spirito in trovare moneta, che là donne esso traieva lo fiorino aitri non poteva traiere lo vaco dello miglio. Tutta dìe devisava gabelle. Mai non vedesti sì diabolico spirito. Più era questo sottile nella gabella che non fu Aristotile nella filosofia. Per la cui introduzzione onne guadagno, onne capitagna entrava in Communo. Per questo li mercatanti se reputavano deserti. Puoi questo duca usava moita lentezza in fatti de Fiorentini. Sopre Pisa non faceva cosa nulla de novitate. Lassao perdere Lucca e l'onore de Fiorenza non recuperava. Li staii, li quali teneva missore Mastino per la compara de Lucca, non recoglieva, anche li lassava stare senza menzione. Suoi sollati facevano li moiti deviti per Fiorenza, non pacavano. Esso ne mannava tutta la moneta in sio paiese. Treciento milia fiorini ne fuoro tratti, li quali fuoro per mare derobati a Monaco, lo forte castiello fra Genova e Marzilia. Puoi se apparecchiava a fare uno nobile castiello. Forte faceva murare drento dalla citate. Lo palazzo delli priori voleva comprennere. Queste connizioni consideranno li citatini de Fiorenza forte se duoglio della signoria. Secretamente cercano via de darela per terra. Male se pò per la granne forestaria la quale avea. Lo primo che questa coniurazione fece sentire fu uno corazzaro, lo quale gìo allo duca, como cenava, e disse: «Voi devete essere muorto». Lo duca: «Da chi?
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