Pagina (81/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quattordici centinara de perzone se renchiusero in quello bello palazzo. Allo torno le strade fuoro sbancate de banche de macellari. La notte lo primo che·nne escìo de palazzo fu uno iudice sommoniaco - missore Simone de Norcia avea nome - solo, armato de tutte arme. Sentuto che fu dalle guardie, non li vaize sio defennere, fu occiso. Doiciento fiorini avea seco. Fu partuto in quattro parte. Ad onne Anziano ne fu presentata una parte. Erano fatti quattro Anziani populari, li quali fussino sopre tutte cose. Fatto dìe, lo puopolo commatte lo palazzo. Iettano fuoco alla porta. Non vaize loro reparo, né con acqua né con aitro argumento. Tutta la porta fiariava e fu consumata. Alquanti dìe se tenne lo duca renchiuso con soa iente in quello palazzo. Alla fine lo fetore dello sterco e della orina granne era. Meglio veniva de morire che morire de fetore. Non potevano campare. Granne mormorazione faco li sollati allo duca. In questo se tratta patti. Lo puopolo stao fore allo palazzo, armato; crudamente grida. Puoi chiamano che volevano lo conservatore in mano, lo crudele missore Guiglielmo de Ascisci. Ciò vedenno lo duca, che per aitra via non poteva campare, commannao che missore Guiglielmo
      essissi fòra. Poni cura que fece lo crudele patre per volere campare. Voize che sio figlio issi denanzi da esso per mitigare, muorto lo figlio, la ira dello puopolo sopre de si. Quanno lo iovinetto figlio patris precepto vao denanti, appriesso della porta, como l'aino allo maciello, bene conosce soa morte, bene conosce la poca pietate dello patre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





Simone Norcia Anziano Anziani Guiglielmo Ascisci Guiglielmo