Pagina (92/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Né succurzo non àbbero, perché·lla iente da pede era alcuna cosa lontana. Alcuno me dice per aitra via, e ène verisimile. Disse ca·llo vidde perzonalmente, e ciò fermao per sacramento. Disse questo, che nello dìe de santo Antonio de iennaro, nella chiesia de Santo Ianni fore le Esmirre, fu cantata la messa con moita solennitate. Po' la messa lo patriarca predicao moito bene e confortao li Cristiani a persequitare la iente infidele e recuperare le terre de Cristiani e liberare le chiesie sette de mano de cani. Puoi disse: «Forza che Dio me volessi visitare, sacciate che nella mea gamma ritta aio una sanice». Puoi fece la croce e deo soa benedizzione a tutto quello puopolo. Da quinnici milia Cristiani erano da pede. Po' questo se armao de tutte arme: corazze, falle e maniche, una varvuta in testa, cossali de fierro tutti lavorati. De sopre dalle arme se iettao uno ricco manto vescovile, lo quale se dice piviale, tutto lavorato a seta e aoro fino filato, adornato de perne e prete preziose, como se conveo a così aito prelato. In mano una spada nuda lucente teneva. A cavallo in uno potente destrieri ben pareva barone. Dao de speroni e vao allo martirio de buono core. Sequita po' esso missore Pietro Zeno de Venezia e missore Martino Zaccaria de Genova, armati, adornati, como puoi credere. Lo loro essire alla vattaglia fu senza provisione. La iente non era conestavilita. Bene aveano sentito lo romore delli Turchi, ma non credevano che tanto da priesso fussino li aguaiti e·lle poste fra essi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





Antonio Santo Ianni Esmirre Cristiani Cristiani Dio Cristiani Pietro Zeno Venezia Martino Zaccaria Genova Turchi