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      Questo così grasso scorticaro vivo e·llo cuoro lassaro cadere ioso como le brache e lassarolo. Como fu lassato, gìo umilemente. Puoi che fu nello securo (vedere bene se poteva), voizese lo Turco scorticato e con doi mano faceva le ficora alli Cristiani, sì rotonne che bastara che fossi stato de agosto. Ora se chiudo Cristiani nelle Esmirre. Non haco caporale. Vao la novella alla citate de Venezia, vao in corte de Roma, vao per tutta Cristianitate, vao denanti allo papa e alli cardinali. Forte se dole la corte della acerva morte dello patriarca, della rotta de Cristiani. Uno granne Consiglio fu fatto in Venezia fra li maiurienti e·llo duce. Fu deliverato che tutta loro potenzia ponessino in vennicare l'onta de loro citatino, anche per vencere la pontaglia e tenere le Esmirre a mano potente. Questo fare non se poteva senza vraccio papale. L'ambasciata de Veneziani fu denanti allo papa in Avignone e domannaoli umilemente la crociata sopra Turchi. Papa Chimento recipéo graziosamente questi ambasciatori e offerze soa voluntate bona. Allora vao la voce per tutta Cristianitate della crociata fare: remissione de pena e de colpa a chi serviva, chi se moriva deritto ne iva alli piedi de Dio non piecanno né da lato manco né da lato ritto. Predicata non fu questa crociata per li puosti dalla Chiesia, né servato l'ordine lo quale se devea servare, se non che sola tanto la voce mosse la iente. Granne commozione fu fatta. Ora se apparecchia la moita iente a volere morire per Dio: uomini, femine, frati, prieiti.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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