Tal venne possessione, tale arnese. Movese chi hao la moneta; chi non, la vao cercanno. Tale vao mennicanno per Dio per poterse connucere alla frontaglia. Nella Cristianitate non fu citate, non fu castiello, non communanza che non ne venissi la moita iente. De tale citate doiciento, de tale treciento, de tale cinqueciento, de tale milli. Considera quanta moititudine fu! Anche se vestivano cutale camise bianche. De sopre aveano croci rosce de panno roscio. Moito stavano conti per le piazze con coś fatto vestimento. Tutte le strade vedevi renovare de coś fatta iente. Caminante onne perzona arriva ad Ancona. Là entra in mare e passa alle Esmirre. Anche servavano aitra connizione, che li odiosi rennevano ferma pace, puoi se vestivano lo sopraditto abito. Quanno papa Chimento vidde tanta commozione e che retenere non se poteva, parzeli meglio dare a tanta moititudine capo, ca senza capo tanto puopolo bene non stava. Commannao a missore Guido, dalfino de Vienna, che questo peso portassi. Obed́o lo dalfino allo santo patre. Prenne lo confallone della croce e con soa cavallaria passa la Provenza. Veo in Italia. Arriva ad Ancona, da Ancona a Negroponte. Per lo camino soa moglie, la soa donna, moŕo. Intanto alle Esmirre iogne lo granne puopolo. Tutto d́e le nave de Veneziani questa iente portavano. Quanta moneta guadagnavano quelle navi! Quanto scorticavano! De uno vile bagattino non facevano cortesia. Viengo quelli de Modone, quelli de Corone, quelli de Fogliara, quelli de Patrasso, quelli de Malvasia.
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