Con sio iuppariello aduosso stava allo sole como biscia. Chi lo puse in basso, quello lo aizao: missore Ianni della Colonna lo remise denanti allo papa. Tornao in grazia, fu fatto notaro della Cammora de Roma, abbe grazia e beneficia assai. A Roma tornao moito alegro; fra li dienti menacciava. Puoi che fu tornato de corte, comenzao a usare sio offizio cortesemente; e bene vedeva e conosceva le robbarie delli cani de Campituoglio, la crudelitate e la iniustizia delli potienti. Vedeva pericolare tanto Communo e non se trovava uno buono citatino che·llo volessi aiutare. Imperciò se levao in pede una fiata nello assettamento de Roma, dove staievano tutti li consiglieri, e disse: «Non site buoni citatini voi, li quali ve rodete lo sangue della povera iente e non la volete aiutare». Puoi ammonìo li officiali e·lli rettori che devessino provedere allo buono stato della loro romana citate. Quanno la luculenta diceria fu fornita, levaose uno de Colonna, lo quale avea nome Antreuozzo de Normanno, allora cammorlengo, e deoli una sonante gotata. Puoi se levao uno lo quale era scrivisenato - Tomao de Fortifiocca avea nome - e feceli la coda. Questo fine abbe soa diceria. Anco secunnario lo preditto Cola ammonìo li rettori e·llo puopolo allo bene fare per una similitudine la quale fece pegnere nello palazzo de Campituoglio 'nanti lo mercato. Nello parete fòra sopra la Cammora penze una similitudine in questa forma. Era pento uno grannissimo mare, le onne orribile, forte turvato. In mieso de questo mare stava una nave poco meno che soffocata, senza tomone, senza vela.
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