Pagina (128/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Anco era nella aitezza dello cielo una bella palomma bianca, la quale teneva nello sio pizzo una corona de mortella, e donavala ad uno minimo celletto como passaro, e puoi cacciava quelli falconi da cielo. Quello piccolo celletto portava quella corona e ponevala in capo della veglia donna. De sotto a queste figure staieva scritto così: «Veo lo tiempo della granne iustizia e ià taci fi' allo tiempo». La iente che conflueva in Santo Agnilo resguardava queste figure. Moiti dicevano ca era vanitate e ridevano. Alcuni dicevano: «Con aitro se vòlzera rettificare lo stato de Roma, che con figure». Alcuno diceva: «Granne cosa ène questa e granne significazione hao». Anche 'nanti disse la salluta soa per questa via. Scrisse una cetola e ficcaola nella porta de Santo Iuorio della Chiavica. La cetola diceva così: «In breve tiempo li Romani tornaraco allo loro antico buono stato». Questa scritta fu posta la prima dìe de quaraiesima nella porta de Santo Iuorio della Chia
      vica. Puo' questo adunao moiti Romani populari, discreti e buoni uomini. Anco fra essi fuoro cavalerotti e de buono lenaio, moiti descreti e ricchi mercatanti. Abbe con essi consiglio e rascionao dello stato della citate. Uitimamente adunao questa bona iente e matura nello Monte de Aventino e in uno luoco secreto. Là fu deliverato de intennere allo buono stato. Fra li quali esso fu levato in piedi e recitao piagnenno la miseria, la servitute e·llo pericolo nello quale iaceva la citate de Roma. Anco recitao lo stato pacifico, signorile, lo quale Romani solevano avere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





Santo Agnilo Roma Santo Iuorio Chiavica Romani Santo Iuorio Chia Romani Monte Aventino Roma Romani