Moiti erano li più famosi de terra de Roma. Puoi ad esso comenzaro a concurrere buffoni assai e cavalieri de corte, sonettatori e cantatori. Canzoni vulgari e vierzi per lettera de suoi fatti fatti fuoro. In questo tiempo era in Roma uno iovine potente e nobile perzona: nome sio era Martino de Puorto, nepote dello cardinale de Ceccano e de missore Iacovo Gaietano cardinale. Ià per li tiempi passati stato era senatore; suoi antecessori la dignitate dello senato per più fiate àbbero. De questo Martino feci menzione sopra della galea sorrenata. Questo fu signore dello castiello de Puorto. Soa vita era venuta a tirannia. Soa nobilitate bruttava per tirannie, latronie. Prese per moglie una nobilissima femina, madonna Mascia delli Alberteschi, la quale moito era bella e era stata vedova. Stette con questa nova soa donna forza un mese, perché male se sappe retenere. Anche pessimamente se temperava dallo sopierchio civo. Cadde in pessima infirmitate e incurabile. Li miedici dico retruopico. Sio ventre era pieno de acqua. Como votticiello pareva, piene le gamme e·llo cuollo sottile e·lla faccia macra, la sete grannissima. Leguto da sonare pareva. Stavase in soa casa quetamente renchiuso e facevase medicare dalli fisichi. Questo omo così nobile, sotto spezie de securitate infermo a morte, per terrore de tutta l'aitra iente fece pigliare nella propria casa, nelle mano della soa donna, nello palazzo canto lo fiume de Ripa Armea, e fecelo menare a Campituoglio. Puoi che là a Campituoglio fu lo barone latrone connutto, era forza ora de nona.
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