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      Allora fu mercato nella gota uno lo quale avea nome Tortora (era delli suoi currieri), perché avea receputa pecunia senza licenzia, quanno fu mannato alli regali de Napoli. La fama de sì virtuoso omo per tutto lo munno se destenne. Tutta la Cristianitate fu commossa como se levassi da dormire. Fu uno Bolognese lo quale fu uno delli schiavi dello soldano de Babillonia. Lo primo che potéo aizare, la più corta, ne venne a Roma. Questo disse che allo granne Racham ditto fu che nella citate de Roma se era levato un omo de granne iustizia, omo de puopolo; lo quale respuse e dubitanno disse: «Maumet e santo Elinason aiutino Ierusalem», cioène la Saracinia. Appeso che fu Martino, in quelli dìe fu una festa de santo Ianni de iugno. Tutta Roma a Santo Ianni vao la dimane. Voize questo omo ire alla festa como l'aitri. La soa ita fu per questa via. Cavalcao con granne appriesto de cavalieri. Sedeva sopra uno destrieri bianco. Vestuto era de bianche vestimenta de seta, forrate de zannato, infresate de aoro filato. Sio aspietto era bello e terribile forte. Denanti allo sio cavallo li ivano li ciento iurati da pede armati dello rione della Regola. Sopra lo capo sio portava lo confallone. Un aitro dìe cavalcao per pranzo a Santo Pietro Maiure de Roma. Uomini e femine lo trassero a vedere. Questo fu l'ordine de soa bella cavalcata. La prima iente che venissi fu una milizia de iente armata da cavallo, adornata e bella, la quale devea ire a ponere campo sopre lo profietto. Po' questi sequitava lo ordine delli officiali, iudici, notari, cammorlenghi, cancellieri, scrivisenato e onne officiale, pacieri e scintichi.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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