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      Puoi sequitavano quattro menescalchi colli loro cavalcanti usati. Puo' questi sequitava Ianni de Allo, lo quale portava la coppa d'ariento inaorato in mano collo dono a muodo de senatore. Puo' questo venivano li sollati da cavallo. Po' questi venivano li trommatori, li quali venivano sonanno colle tromme d'ariento. Naccari d'ariento sonanti onesto e mannifico suono facevano. Puoi venivano li vannitori. Tutta questa iente passava con silenzio. Po' questi veniva uno omo solo lo quale portava in mano una spada nuda in segno de iustizia: Buccio, figlio de Iubileo, fu. Po' questo sequitava uno omo lo quale per tutta la via veniva iettanno e sparienno pecunia a muodo imperiale: Liello Migliaro sio nome fu. De·llà e de cà aveva doi perzone, le quale sostenevano le sacca della moneta. Po' questi sequitava lo tribuno solo. Sedeva in uno destrieri granne, vestuto de seta, cioène de velluto mieso verde, mieso giallo, forrato de varo. Nella mano ritta portava una verga de acciaro polita, lucente. Nella soa summitate era uno melo de ariento 'naorato, e sopra lo pomo staieva una crocetta de aoro. Drento della crocetta staieva lo leno della croce. Da l'uno lato erano lettere smaitate, dicevano: «Deus », da l'aitro: «Spiritus Sanctus ». Puo' esso immediate veniva Cecco de Alesso e portavali sopre capo uno stennardo a muodo regale. In quello stennardo era lo campo de bianco; in mieso staieva uno sole de aoro splennente e atorno staievano le stelle de ariento. In capo dello stennardo era una palomma bianca d'ariento, la quale portava in vocca una corona de oliva.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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