Coizero dunqua lo cienzo antico dello puopolo de Roma, e onne dìe la moneta vene a Roma per tale via, che increscimento e fatiga fosse contare pecunia de tanta iente. Prestamente li vassalli delli baroni pacano uno carlino per fumante. Apparecchiavanose a questa paca le citate, le terre e le communanze, le quale staco nella Toscana inferiore e in Campagna e in Maretima. No·llo créseri: li vassalli de Antioccia pacaro. Puoi che·llo editto abbe mannato a tuttili baroni e alle citate intorno, doicemente obediscono, secunno che de sopra ditto ène. Alla loro matre e donna Roma umile reverenzia faco. Solo Ianni da Vico profietto, tiranno de Vitervo, non vole obedire. Per mille voite citato non voize comparere. Allora deo contra esso profietto la sentenzia e privaolo in piubico parlamento della soa dignitate e disse ca era occiditore dello sio frate, fazzioso, e che non voleva rennere lo altruio, cioène la rocca de Respampano, e appellaolo Ianni de Vico. Allora determinao l'oste sopra quello. E feceli capitanio sopra Cola Orsino guarzone, signore de Castiello Santo Agnilo, e deoli per consiglieri Iordano delli Orsini. E abbe in quella oste li moiti aiutorii. E posero campo sopre la citate de Vetralla e stiettero in assedio dìi sessanta. E currevano onne pianura fi' in Vitervo ardenno e derobanno. Deh, como granne paura fecero a Vitervesi! Donne fu auta Vetralla per bona voluntate delli avitatori. Erance una forte rocca. Quella rocca non fu auta. Volennola Romani prennere per arte de guerra, fecero trabocchi e manganelle.
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