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      Questo Cassio una notte se redusse in una piccola fortezza. Messo a lietto, vidde in suonno uno omo terribile con una faccia scura, lo quale li menacciava. Soie menacce erano in lengua greca. Per doi voite a tale suonno se svigliao. Alla terza se fece venire lo lume e commannao che li suoi servienti lo guardassino. Anco quello medesimo suonno vidde la dimane. Le legione de Ottaviano e l'oste de Antonio li fu sopra, e sì fu preso Cassio e sì li fu tronco lo capo. Aristotile lo filosofo de ciò fao menzione e speziale trattato in un sio livro lo quale hao nome De Suonno e Vigilia, nello capitolo della divinazione nello suonno. Dice Aristotile e quelli li quali sequitano la soa opinione che·llo suonno pote essere vero naturalmente. E ciò sottilemente demustra per una cutale via. In prima suppone lo filosofo che questa differenzia sia fra lo vigliare e·llo dormire. Nello vigliare granni movimenti pargo allo imaginare piccoli, nello dormire li movimenti e·lle cose piccole pargo granne. Como incontra che in alcuna perzona poca de flemma dolce li destilla per la vocca e pareli assaiare zuccaro, mele e cennamo. In alcuno abunna poca de collora e pareli vedere saiette volare per lo cielo, focora, fiamme e tempestate. In alcuno se move ventositate overo alcuno piccolo ventariello e pareli vedere che tutte le ventora tempiestino. La cascione de ciò sì ène che nello sopore tutti li spiriti staco insiemmora redutti drento alla fantasia ed alla imaginativa, donne soco più temperati a comprennere; anco, perché soco adunati, soco più potienti in soa operazione.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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