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      Puoi lo confortava. Puoi se offerìo. Puoi domannava che Romani fussino una con esso a contrariare allo re de Ongaria, lo quale veniva ad ardere e refocare lo reame de Puglia. Ditte queste paravole, lo ammasciatore fece fine. A queste paravole lo tribuno senza provisione alcuna respuse per questa via. In prima propuse così: «Sit procul a vobis arma et gladius. Terra marique sit pax ». Puoi disse: «Avemo alquanti populari, colli quali auto consiglio, a voi darremo resposta». Quanno lo frate, mastro in teologia, queste paravole abbe intese, subitamente esbauttìo sì forte che brevemente non sapeva que dicere. La cascione dello sio sbaottimento fu questa, che·lla resposta dello tribuno responneva alla proposta e ambedoi erano de un tiesto, poco da longa l'uno dall'aitro, nello livro de Maccabei. L'opera fu così. Iente straniera per forza entraro nello reame de Iudea. Li regali de Iudea forte resistenzia fecero. La guerra fu granne. Li campi non fuoro coitivati. La carestia era granne per la contrada. Non avevano foraggio. Convenne che Iudiei recurressino a Romani, colli quali avevano lega. Donne mannaro a Roma li ammasciatori per renovare questa amistanza, ca volevano aiuto e succurzo. Anco vennero e adomannaro grano per la carestia che aveano. In ciò adussero navi e addussero moneta assai. Romani respusero in una lettera, scrissero che essi ortavano non essere guerra in loro paese de Iudea e che pace li donassi Dio per terra e per mare. All'opera della annona li Romani caricaro le navi de grano e·lla moneta misero nelli sacchi, e sì mannaro lo grano e remannaro in reto la moneta.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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