Moneta faiza fatta non aio, né dego portare mitra. Se dato è per lo mio male fare che io mora, tagliateme la testa». La resposta delli regali fu questa: «Per le toie stomacarie lo re Ruberto te impresonao in perpetuo carcere. Lo re Antrea te liberao, fonne amaramente muorto. Delle mano de regali campare non potevi. Sola Roma te recipéo e sì te salvao. Tu li tollesti lo sio buono stato. Tornasti in grazia delli regali. Puoi te facesti capo de granne compagnia. Arcieri e robatori in toie terre allocavi. Tutto lo reame consumavi, derobavi, predavi. Re de Puglia te facevi. Dunqua degna cosa ène che toa vita fine aia laida e vituperosa, como hao meritato». Ecco li fatti primi de Cola de Rienzi, lo quale se fece chiamare tribuno augusto.
Cap. XIX
[Della morte de Antreasso re de Puglia, lo quale fu appeso,
e como fu comenzata a fare de tal morte iustizia. ]
[...]
Cap. XX
[Della venuta dello re de Ongaria in Italia e della
morte dello duca de Durazzo, lo quale fu decollato. ]
[...]
Cap. XXI
[Della crudele mortalitate per tutto lo munno e delle scale de Santa Maria de l'Arucielo. ]
[...]
Cap.XXII
[Dello terratriemulo lo quale fu in Italia. ]
[...]
Cap. XXIII
Dello quinquagesimo iubileo in Roma e della tornata la quale
fece lo re de Ongaria in Roma e in Puglia.
Currevano anni Domini MCCCL quanno papa Chimento concedéo alli Romani la universale induglienzia de pena e de colpa per uno anno. Dunqua in quello anno senza impedimento alcuno venne a Roma tutta la Cristianitate.
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