Anco avea la nobile iente todesca che·lli donao lo imperatore. Era per quelli dìi in Roma Carlo imperatore, de cui se dicerao. Avea presa la corona. Tutta Toscana, Lommardia e Romagna, Alamagna li fece omaio. A questo imperatore lo legato domannao sussidio. Lo imperatore li mannao li cavalieri li quali mannati li aveva lo Communo de Peroscia e de Fiorenza. Anco baroni della Alamagna moito provati missore Carlo li mannao. Intanto lo legato con soa iente se era assemmiato in campo. Missore Galeotto Malatesta redutto se era in una forte terra, la quale se dice Paturno, fra Macerata e Ancona, quanno ecco sùbito che dereto li veniva la nobile iente imperiale, Todeschi e Toscani, conti della Alamagna, usati a guerra, moiti cimieri, loro cornamuse sonanno, loro naccari. De caminare non avevano posato. Como missore Galeotto sentìo lo aiutorio allo legato venire, perdìo la mente e·lla virtute. Non se poteva aiutare. Chiamaose vento, confessaose presone, domannao mercede allo legato. Lo legato lo abbe nelle soie mano presone con tutta iente soa. Missore Malatesta per recomparare lo frate fece obedienzia allo legato. Rennéoli liberamente la citate de Ancona e tutte le terre che teneva in la Marca. Rennéoli quelle che teneva in Romagna. Allora la Chiesia guadagnòe la nobile citate de Ancona, terra portuosa, collo mare, colle mercatantie, colli moiti provienti. Là fece doi bellissime rocche fi' in lo dìe de oie. Puoi fece uno sio nepote marchese e mannaolo a Macerata per correttore della Marca.
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