Per questa iente avere mannao Cola de Rienzi sio messaio. Lo messaio trovao li conestavili e disse coś: «Prennete suollo per doi mesi. Recepate per uno la paca. Averete suollo in perpetuo. Connucerete missore Nicola de Rienzi a Roma, senatore per lo papa». A queste paravole li conestavili fuoro in consiglio. La sentenzia delli Todeschi fu de non ire. Assenavano tre cascioni. La prima: «Romani soco mala iente, supervi, arroganti, non haco paro». La secunna: «Questo ène omo popularo, povero, de vile connizione. Non averao da pacare. Dunqua a chi serviremo noa?» La terza: «Li potienti de Roma non voco lo stato de questo omo. Tutti ne serraco nimici, ca·lli despiace mo'. Dunqua questo suollo non prennamo. La annata a Roma non fao per noa». Da vero questa fu la resposta delli Todeschi, e fu vera. Soco Todeschi como descengo dalla Alamagna semplici, puri, senza fraude. Como se allocano fra Italiani deventano mastri coduti, viziosi, che siento onne malizia. Alli Todeschi respuse uno conestavile borgognone e disse: «Prennamo questi denari novielli sollacciati per uno mese. Tornaremo lo buono omo in soa casa. Scorgamolo in Roma. Guadagnaremo la perdonanza. Chi vorrao tornare tornarao, chi vorrao remanere remanerao». Questa sentenzia venze. Le sedici banniere presero suollo da Cola de Rienzi. Questa iente da cavallo abbe. Abbe anco alquanti Peroscini, figli de buoni uomini. Abbe anco da ciento fanti toscani masnadieri con corazzine da suollo, nobile e bella brigata. Con questa iente descenne per Toscana, passa valli e monti e locora pericolose.
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