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      Con que?ta vi?ta ENRICO IV. mandò delle Lettere di comando al Parlamento in que?ti termini.
     
      ENRICO per grazia di Dio Re di Francia, e di Navarra ai nostri amati, e leali Consiglieri, genti tenenti nostra Corte di Parlamento a Parigi salute!(2)
      Noi abbiamo fin dall'ultimo mese fatto spedire nostre Lettere Patenti in forma di Editto, per lo ristabilimento de' Gesuiti in alcuni luoghi, e parti del nostro Regno con certi patti, e condizioni menzionati in quelle. In vece di procedere alla verificazione delli quali secondo la nostra volontà, voi vi contentaste di fare a noi delle rapresentanze, che abbiamo maturatamente considerate, e sopra quelle posto il giudizio che si può prendere dalle persone del tutto spinte da una buona, e sincera intenzione: Ma noi abbiamo dalla nostra parte ragioni sì violente, che elle non debbonsi in alcun modo contrastare. Noi vediamo meglio, che verun' altro quale strada tener dobbiamo, e da che è piaciuto a Dio darci la grazia, che noi abbiamo preservato questo vascello dalle procelle e tempeste passate, noi vogliamo maneggiarne per anco il timone, per condurlo felicemente, mediante la sua divina assistenza. Noi non ci siamo imbarcati in questo ristabilimento, che sopra ottime, e forti considerazioni, dalle quali noi non possiamo retirarci senza un troppo notabile interesse, e pregiudizio al bene di questo stato!
      Per queste cagioni, Noi vogliamo, vi ordiniamo ed espressissimamente ingiungiamo, colle presenti segnate di propria nostra mano, che incontinente, ed ommesso ogni affare, voi abbiate a venire alla pura e semplice verificazione, delle dette nostre Lettere di Editto, secondo la loro forma, e tenore, senza più usarvi alcun rifiuto, larghezza, modificazione, o difficoltà, e senza aspettare da noi altro più espresso comandamento, né a bocca, né in scritto se non le dette Presenti, le quali vi serviranno di primo, secondo, ed ultimo comando, che potreste da noi aspettare, senza arrestarvi alle ragioni, che vi hanno mossi a farci le dette rapresentanze, e che potrebbono movervi a farcene ancora dell'altre, le quali Noi teniamo tutte per intese.


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Giusta idea che si deve concepire de' Gesuiti e i loro veri caratteri
di Anonimo
pagine 35

   





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