- Eh? Dite?
- Dico che i sei mila scudi sono a vostra disposizione.
- E dove li prenderete!
- Dalla mia cassa, con vostro permesso.
- Giusto, regolare, perfetto! Non c’è che dire.
- In tal caso, se permettete, farò venire qualche altra bottiglia.
- Ma padronissimo, sor Paolone. Già io l’ho sempre detto, pagherà, pagherà. Che diamine! È sempre stato puntuale. Non può mancare: Eh! si sa, la tenuta frutta bene: non volevate tirar fuori i vecchi risparmi. Vi compatisco. Stando io al vostro posto avrei forse fatto altrettanto... Ma al mio, dovevo fare il mio dovere. Alla vostra salute, Paolone!
Così concluse il suo discorso l’amministratore. L’affittaiolo andò a prendere gli zecchini e porgendoli all’amministratore, con un foglio di carta, la penna ed il calamaio, gli disse:
- Favorite rilasciarmi ricevuta di pieno saldo, controfirmata da questi signori, per maggior regolarità.
- Ben volentieri.
I denari furono riscontrati la ricevuta stesa e firmata.
Ma prima di lasciarli partire Paolone tirò fuori altre bottiglie, alle quali l’amministratore e i suoi fecero le migliori accoglienze.
Quando si risolsero ad andarsene incominciava ad imbrunire. Il sacco de’ zecchini venne deposto nella cassetta sotto il sedile posteriore del legno, in cui entrarono l’amministratore, l’usciere ed uno de’ testi; l’altro passò a guidare il cavallo. Poco dopo quei dell’interno dormivano saporitamente, il cocchiere improvvisato sonnecchiava e l’animale ne approfittava per allargare e allentare sempre più il trotto.
Furono destati di soprassalto dal Pistillo, che in compagnia di quattro amici, li attendeva al varco, e mise tosto loro le mani addosso per ridurli all’impotenza.
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Paolone Paolone Paolone Pistillo
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