Soffriresti meno.
Margherita si mosse automaticamente, quasi obbedisse a tutt’altra volontà che la sua. Pareva in istato di sonnambulismo. Pallida come una morta, cogli occhi spenti e cerchiati di nero, le labbra livide e cascanti agli angoli, rifece quella strada che pochi momenti prima aveva percorso, inebbriata d’amore, gaia, festosa, ansiosa di piaceri e di godimenti.
Brunelli smosse co’ piedi la terra inzuppata di sangue e ne fece scomparire le traccie; quindi s’avviò dietro il Paoletti, che si era messo per una stradicciuola traversale. Camminarono per un quarto d’ora, Beppe aveva chiesto al macellaro:
- Volete che vi aiuti? Il fardello dev’essere pesante.
- Non occorre, aveagli risposto il Paoletti, lo porterei volentieri in capo al mondo: è un piccolo servigio che gli rendo.
La stradicciuola menava ad una spianata ov’erano parecchi pozzi di calce.
- Adesso dammi una mano, disse il macellaio.
Beppe si fece innanzi e prese per i piedi il cadavere, che l’altro aveva deposto a terra, il macellaro lo afferrò per le spalle e, dopo averlo bilanciato un po’, lo gittarono nel pozzo più ampio.
- Terminato! esclamò, emettendo un sospiro di soddisfazione, Agostino Paoletti.
- Ed ora? domandò il Brunelli.
- Ora è meglio che tu te ne vada pe’ tuoi affari e resti fuori per una settimana ancora, come avevi annunziato. Eccoti del denaro, se ti serve. E porse una borsa al sensale, il quale se la pose tranquillamente in tasca, dopo averla per un istante palleggiata in mano.
- Io, continuò il macellaro, torno a Gubbio.
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