Il capobrigante s’era subito accorto del passaggio dei soldati e non se ne era dato il menomo pensiero dapprima; ma udendoli fermarsi, incominciò a preoccuparsene, e la preoccupazione diventò spavento quando udì le parole della guida, che aveva scoperto le ossa.
- Maledetta! bestemmiò con voce soffocata, perché hai buttato là quelle ossa? Si direbbe che hai voluto perderci.
Intanto si sentiva rovistare intorno all’apertura della grotta e un colpo di calcio di fucile, fu pure battuto sulla pietra, ma il rumore fu attutito dal vellutello (musco). Ma le ansie del Bellini diventarono anco più atroci, quando il bimbo della sua druda, incominciò a piangere ed a vagire.
- Azzitta quel pupo! disse con urlo feroce.
Ma per quanto facesse la povera madre non c’era modo di farlo tacere. Piangeva, piangeva, e strillava sempre più acutamente.
- Azzitta quel pupo, ripetè il Bellini, se no lo ammazzo.
La povera donna si provò a coprirlo col proprio petto, immettendogli il capezzolo nella boccuccia..
E fu peggio.
Mezzo soffocato il bambino rovesciò indietro la testa e proruppe in un vagito straziante.
Fu allora che la guida della pattuglia lo avvertì. Udendo le sue parole il malandrino si lanciò come una belva sull’infelice creatura, ed afferratolo pei piedi, gli fracassò il cranio battendolo sul suolo. Orribile a dirsi! un pezzo di cervello spruzzò il volto della madre.
Un lampo d’odio terribile, brillò negli occhi della velletrana, ma non disse verbo.
In quel mentre la pattuglia, delusa nelle sue ricerche si allontanava.
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Bellini Bellini
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