- Impossibile! Impossibile! Ne morrei.
- Seguimi allora.
- Seguirti? Ma come?
- Io prendo imbarco in qualità di nostromo: tu puoi prenderlo come passeggiera, pagando il trasporto. Giunti in America, a Buenos-Ayres ci stabiliamo. Ciò che mi è rimasto di denaro è più che sufficiente per iniziare un piccolo corso d’affari. In breve mi rifarò una fortuna e...
- E allora?
- Saremo sempre uniti e felici.
- Questo non basta, lo sai, Serafino. C’è un ostacolo insormontabile: tua moglie, Cesarina...
- Non ricordarmela, Maria, perché nella mia testa corrono da tempo delle idee nere in proposito.
La Rossetti, invece di staccarsi da lui, gli si accostò più e se lo strinse di nuovo fra le braccia, sussurrandogli all’orecchio:
- Quali idee?
- Non chiedermelo.
- Hai dei segreti per me? Non mi ami.
- T’amo, fino a concepire il progetto di un delitto.
- È così che voglio essere amata.
L’incitamento non poteva essere più diretto e più preciso. Ma Serafino Benfatti esitava ancora, aveva paura di comprender male: temeva di destar orrore a quella donna adorata manifestandole il suo truce proposito.
- Dunque? - chiese Maria.
- Quando un ostacolo è insormontabile, invincibile bisogna...
- Sopprimerlo.
- L’hai detto. Parto per Perugia questa notte medesima.
- Ti seguo.
- Che? - esclamò atterrito il marinaio - tu seguirmi?
- Se c’è un pericolo, voglio dividerlo con te.
- Se mi mancasse il coraggio all’ultimo momento?
- Colpirei io stessa.
E suggellarono con un bacio il patto infame, che doveva legarli per tutta la vita. Mortifero bacio.
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