A dì 12 d’Agosto.
«Si vendè i panni di messer Iacopo Margani e se ne cavò giuli ventotto e si consegnarono a messer Francesco da Carmignano nostro camerlengo. E adì detto si ebbe dalle rede di madonna Caterina delli Merletti ducati quattro».
V.
Le liberazioni dei prigionieri.
Abbiamo accennato alla presenza, nella giustizia dei papi, delle confraternite e alle grazie che parecchie di esse avevano diritto di chiedere, nelle occorrenze di date festività, o solennità speciali, per concessione dei vari Sommi Pontefici. Parrà strano questa abdicazione del più grato e più prezioso attributo della sovranità, a chi consideri superficialmente la cosa. Ma a chi voglia approfondire il concetto che la inspirava, troverà che essa era molto accorta ed opportuna, come quella che circondava le confraternite di un prestigio straordinario, le rendeva non solo rispettate, ma amate dal popolo e colla simpatia faceva convergere sopra di loro cospicui benefici. Valgono a chiarirlo in parte gli «Ordini con li quali deve esser governata la Venerabile Confraternita della Santissima Madonna del Suffragio» che qui ripetiamo: «Della liberazione del Prigione. Ord. XLI. Manum suam aperuit inopi, et palmas suas extendit ad pauperem Salomon. Cap. XXXI. In Carcere eram, & visitastis me. Mat. Cap. XXV.»
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Fra l’altre gratie che la nostra Archiconfraternita ha ottenuto da nostro Signore Papa Clemente VIII è che ha concesso privilegio in forma di breve che possa, & abbia facoltà ogni anno nel giorno del Venerdì Santo overo della Commemoratione de’ morti, deliberare un prigione condannato a morte, come appare in esso breve, & però conviene sopra de ciò fare un ordine particolare di quanto intorno a tal materia si doverà osservare & insomma faranno le cose sequenti.
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