«Si era il popolo così affollato e stretto insieme quando spuntò sulla piazza che, per vederlo, molti messero in compromessa la loro vita perché stringendosi il popolo accorso per vederlo morire, sicché i birri fecero tutta la loro forza per tenere indietro le persone, che si erano spinte verso il palco e simile faceva il bargello di Roma che era a cavallo in mezzo alla calca.»
«Il Maestro di giustizia si trovava per essere poco pratico e di poco spirito confuso che non sapeva come maneggiare il paziente, che si trovava quasi spirante, onde si era malamente imbrogliato e non sapeva accomodarlo al ceppo, e benché avesse l’aiutante gli riusciva molto difficile vedendosi e scorgendosi da tutto la sua inesperienza; onde dopo averle messa e più volte aggiustata la testa, quale non era a giusto filo della mannaia la quale gli tagliò un pezzo di mento: ma per rimediare presto prese il mannarino (l’accetta) in mano e gli tagliò con questo il resto del collo che stava attaccato ad un pezzo di ganascia; onde il popolo fece sì gran movimento e si strinse tanto sotto al palco per lacerare il boia; ma furono presto gli esecutori di giustizia a rimediare a questo tumulto, che per frenare l’ardire del popolo e lo scompiglio fu necessario di mettere a tiro le armi come se si dovessero adoperare contro quei tumultuanti. Allora fu che il popolo dando addietro furiosamente per timore delle archibugiate, fecero cadere molte persone che furono calpestate, e siccome il bargello si trovava ivi presente per dar terrore di sé trovandosi sommerso nella mischia e non potendo uscire restando sequestrato, cadutogli il ferraiolo ed il cappello fu lacerato dal popolo e li birri con l’archibugio alla mano proseguivano a far stare indietro il popolo dal palco.
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Roma Maestro
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