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      E stavano a tavola questi frati uno del munistero e uno forestiero, e tra due aveva un pane e due radici d'erbe. E poi suona ancora la campanella e uno frate arecò loro da bere, l'abate del munistero confortava talora con allegro viso questi frati e diceva: "Questa si è dell'acqua di quella fontana che voi volavate oggi imbolare per bere, ma bevete ora sicuramente ch'ell'è della fontana dolce e chiara, bevetene in carità e con timore di Dio; della fontana torbida laveretevene i piedi che l'è buona e calda per natura. E q[ue]sto pane che voi vedete così bello e così buono non si fa in questo luogo ma sì siamo certi ch'egli è dono e grazia di Dio, la qual ci fa per sua bontà non volendo abandonare e' suoi servidori. Sappiate che noi siamo ventiquattro frati e ogni dì abbiamo dodici [pa]ni per nostro mangiare, dando intra due frati un pane. E ogni domenica e ogni festa principale noi abbiamo per ognuno un pane e questo si è per la cena; e ora, avenga che non sia festa, Iddio ci à mandato un pane per uno per vostro amore, ché v'à voluto mandare anche a voi le spese, e in questo modo Iesù Cristo sì ci à mantenuti infino [dal] tempo di Santo Patrizio e di Santo Albeo nostro padre infino a ora, e si è bene ottanta anni passati, ben è vero che [non] siamo vecchi e deboli. E sappiate che in questa isola noi non abbiamo mai fame e mai non mangiamo cucinato e non abbiamo mai caldo né freddo che cci facci male, ècci l'aria molto temperata e quando è ora di cantare mattino e messa e vespro le lampane sono tutte accese della chiesa, e non sappiamo da chi né come, e stanno tanto accese quanto dura l'uficio e non manca mai olio nelle lampane".


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La navigazione di San Brandano
di Anonimo del X secolo
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