- Ma signor colonnello...
- Silenzio!...
- Ma io...
- Silenzio!... signor tenente! La nostra disciplina la dovreste ben conoscere. - Una ingiunzione d'un superiore va rispettata. Avete capito? - Per questa volta guarderete per una settimana gli arresti. - Potete andare.
Arturo, pallido per la bile, lanciogli uno sguardo di fulmine. Lo salutò, ed uscì.
lo non mi azzardava a rivolgere la parola a mio padre. Egli pareva occupato a rinvenire delle carte.
Finalmente, mi feci coraggio, e dissi:
- Caro padre, non avete detto poc'anzi che mi desideravate?
- Sì. Maria... voleva una cosa che ora non mi necessita più.
- Dunque posso ritrarmi?
- Dimmi, ti sembra che mi sia ben diportato con quell'uffizialetto?
A questa domanda ristetti.
- Non ho fatto bene a condannarlo per una settimana agli arresti?
- Oh! lo credo, balbettai, ciò che voi fate....
- Lo avresti fatto ancor tu?
- Vi confesso che io non ne avrei il coraggio.
- Come? non avresti il coraggio di punire un colpevole?
- Un colpevole sì...
- Dunque egli non è un colpevole?
- È ciò che ignoro. - Voi gli avete impedito di giustificarsi.
- Ah! tu lo difendi? Maria tu lo difendi, non è vero?
- Ma...
- Lasciamo i ma.... Io ho voluto che tu ti trovassi presente a questa scena, per accertarmi di quanto da qualche giorno, ho conosciuto a vostro riguardo. Voi vi amate, e non negarmelo, il tuo rossore, la tua confusione lo confessano abbastanza.
- Egli non mi parlò mai di quanto voi dite.
- Basta così. - Se Arturo ardisse rivolgerti una sola parola, conoscerà chi è il suo colonnello.
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Arturo
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