La maestra mi aveva imposto di confessarmi quotidianamente, e aveva dovuto obbedirla, ad onta che il contatto coi preti non mi andasse a genio.
Il mio confessore mi dimostrava un'affabilità troppo spinta, e talvolta sì ardita chè ne lo dovei rampognare.
- Come! mi disse una volta, voi mi odiate?
- Se vi debbo confessare il vero, i preti mi fanno ribrezzo.
- Allora voi non potete neppure amar Gesù Cristo?
- Io non so cosa c'entri Gesù Cristo coi preti.
- Come c'entra! Non sapete dunque che i sacerdoti sono i suoi veri ministri?
- Sbagliate, reverendo. Voi volevate dire: i preti dovrebbero essere i veri ministri di Colui che s'immolò pel genere umano; ma disgraziatamente sono una setta malvagia.
- Ma voi siete dannata... se parlate così.
- Reverendo, voi ragionale come una donnicciuola. Io vi credeva sensato e saggio; ma mi accorgo, che siete un idiota insopportabile, e tale da dovervi licenziare, mancando in voi, oltre il buon senso, la dottrina per cuoprire con dignità il posto che vi è stato conferito.
A tale intimazione, il reverendo restò come un allocco, e dopo un breve silenzio causato da suo sbalordimento, prosegui:
- Fanciulla mia, voi avete perso la grazia di Dio! La vostra logica lo dimostra.
- O voi siete abbastanza erudito da comprendermi ed allora vi fate più onore a tacere: o siete ignorante e zotico, e allora non v'azzardate a tenere un posto che non fate che contaminare. Voi volete intrattenervi con me, ragionando per vostra soddisfazione o volete adempiere al sacro ufficio di confessore?
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Gesù Cristo Gesù Cristo Colui Dio
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