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      I tuguri divennero palazzi, le rozze vesti si cambiarono in finissime, i parchi cibi in tanti banchetti, e i preti come le monache mangiano, bevono del migliore, e se ne infischiano se altri non hanno con che sdigiunarsi.
      Infatti il maggior studio delle religiose è nel confezionare i dolci, nel perfezionare l'arte della pasticceria. E quando ricorre il loro santo protettore, per più giorni sono occupate nella manipolazione dei dolci, lasciando in disparte e messe, e(3) confessore, e coro e preghiera. Inoltre, o dipenda dalla noia della reclusione, o non potendo soddisfare altri capricci ed appetiti, si mostrano estremamente propense per la gola.
      Di più credo non siavi in nessun cantuccio dell'universo tante vanità come in un monastero. Vi sono badesse che si fanno baciare, come il papa, fin la pantofola. Vi sono delle monache di famiglie principesche che tengono due e anche tre converse al loro servizio, e guai se non le ubbidiscono a puntino. L'umiltà dell'austere matrone si converte in rabbia feroce, e non poche volte è accaduto che hanno battuto povere suttoposte spietatamente. Mi ricordo che una di queste superbe matrone fu colta da apoplessia e perdette l'uso d'una gamba e delle braccia. Non potendo senza aiuto recarsi nè alla grata, nè muoversi, bistrattava. sempre senza pietà e misericordia le due converse che la servivano, Queste, stanche di tanta arroganza, pensarono farle tutto al rovescio per dispetto, e una volta che la matrona voleva porsi a sedere, le tolsero la seggiola di sotto, e l'inferma battè un picchio sì forte, che dal dolore svenne.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97