- Indietro, maledetti!... Voi foste i miei carnefici! Versaste nella tazza del piacere tutto il vostro veleno, e mi forzaste a tracannarla con tutte le feccie. - Indietro vi dico! lasciatemi...
Invano il sacerdote mormorava sacre preci, invano l'aspergeva con acqua santa. La frenetica raddoppiava sempre i suoi eccessi di furore, le imprecazioni, le smanie...
A capo a tre giorni moriva fra le torture di una disperazione indicibile, senza confessione, nè sacramenti.
Per qualche tempo le monache furono prese da tanta paura per tale accaduto, che sembrava loro veder la dannata. nei corridoi sulle spalle al diavolo: in cucina a cavallo di un grosso mastino, per le scale gettante fuoco e fiamme, rumore di catene, grida strazianti per le celle, lamenti dolorosi nel coro, e fin nella chiesa.
Suor Fortunata posta in convento contro la propria volontà, fu presa da tali smanie, che più di una volta aveva tentato alla propria esistenza. Finalmente fu estratta cadavere da una cisterna.
Un'educanda si dette in preda a una forte malinconia. Fu vana ogni cura, vano ogni tentativo. Fini i suoi giorni precipitandosi da una finestra.
Suora Maria Angela, saltò in tali furie da doverla fare rinchiudere in un manicomio. Eguale sorte toccò ad altra infelice per nome Assuntina.
Moltissime prese da allucinazioni, da malinconie ne ebbero guarigione, altre finirono ebeti. Una giovine monachina di ventitrè anni fu trovata penzoloni ad un trave. Altra si tagliò una vena di un braccio, e col soccorso del chirurgo fu salvata; ma non si potè mai guarirla dalle sue frenesie.
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Fortunata Maria Angela Assuntina
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