L'avrei dovuto stracciare per dimenticare il passato; ma ripensando meglio ho stimato bene donarvelo, onde farvi conscio di quanto abbia sofferto, e quante povere creature si trovino come me torturate dalla più terribile disperazione.
Un giorno forse voi potrete perorare questa causa a vantaggio del mio povero sesso. Un giorno forse la vostra voce potrà avere qualche peso, onde abbattere e rovesciare tanti pregiudizi, tanta ridicolezza e tanta empietà.
Preparatevi, amico mio; il giorno non è lontano in cui il dispotismo e le prepotenze religiose riceveranno l'ultimo crollo. La religione ha bisogno di una grande riforma; è d'uopo portarla ai nostri tempi; scevrarla da tutte quelle imposture e macchinazioni che i preti han fabbricate per utile proprio. È d'uopo ricondurla alla primiera semplicità, spogliandola di tutti quei dommi che l'avviliscono e la deturpano.
Voi mi intendete, e non mi dilungo di più.
Siate felice! è questo il voto ardente del mio cuore!
Celso vi stringe la mano. Addio.
MARIA..."
APPENDICE DELL'ABATE***
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Lette che io ebbi queste memorie, le chiusi, e le custodii gelosamente...
Le sorti d'Italia progredivano a maraviglia. L'Austria battuta e sconfitta, pagava. il fio della sua tracotanza, e forse quella dinastia, avversa all'umanità e alla giustizia, sarebbe scomparsa, se il gran errore d'un uomo non l'avesse salvata colla pace di Villafranca.
Come l'Austria dovea cadere, la perversa stirpe dei Borboni, e tutta Italia ne anelava il momento. - Garibaldi in Sicilia faceva prodigi!
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