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      Naturalissima e facile ragione di silenzio per parte degli Israeliti trova chi per poco riflette alla loro condizione eccezionale di oppressione, di avvilimento in cui vivono presso que' paesi ove le leggi li sceverano, per così dire, dal novero de' cittadini per porli in quello degli iloti. Il dolerci delle sofferte ingiustizie, il piangere, il supplicare, il trarre in una parola que' gemiti che emanano dal cuore esulcerato della vittima che freme fra i più acuti dolori, era per essi un aggiungere danno a danno senza ottenere il menomo effetto di salute; soffocavano i loro lamenti e tacevano. Di fatti, chi ebbe mai contezza de' deplorabili fatti accaduti nel 1837-1844 negli Stati Estensi, non dissimili da quello che ora sorprende tutta Europa? Chi seppe mai che David Diena di Reggio, e Abramo Maroni in così breve spazio di tempo subirono le uguali violenze di quelle esercitate ora al Mortara? Chi seppe mai che famiglie cospicue per censo e per nome, spatriarono, e spatriano tutt'ora da quegli Stati per la continua minaccia di simili turpitudini? e se persone amiche non ne avessero alcune avvertite, non si sarebbe aumentato il numero delle vittime di simili violenze? Ecco perchè l'Univers e i suoi minori satelliti si arrovellano al vedere «come un fatto che si è prodotto molte volte ne' paesi cattolici senza che ecciti la menoma maraviglia e il più leggero lamento da alcuna parte, sia dalle persone interessate, sia dai partiti cattolici» meni ora cotanto rumore nella stampa europea.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
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