Ed è naturale che colti que' religiosi da una grave sorpresa, si fanno commossi il segno della croce a cotanto scalpore, mentre ne' beatissimi tempi passati in cui regnava un po' più di fede, correvano questi fatti sotto il più rigoroso silenzio.
È nostra mente di ordinare, per quanto sta in noi, quei documenti che ci venne fatto raccogliere, e che hanno rapporto al fatto, alla quistione, agli effetti del ratto del giovinetto Mortara. Sparsi ne' pubblici giornali a più riprese, sepolti negli archivii, atti che toccano avvenimenti uguali a quello di cui è caso, parvemi opera utile l'ordinarli e dar loro quell'insieme che, aggiungendo maggiore interesse al fatto stesso, svelano verità troppo utili a conoscersi, e che combattono quelle dottrine che ora, per nostra sciagura, trionfano a danno e contro il senso e le speranze di tutto il mondo illuminato.
La risposta all'articolo della Civiltà Cattolica: Il piccolo neofita Edgardo. Mortara, porrà in luce maggiormente quanto a render quel fatto per se stesso odioso contribuirono que' periodici col loro ingiurioso linguaggio ed esagerate dottrine a presentarlo più ributtante ancora agli occhi de' saggi ed imparziali lettori.
Noi non c'illudiamo sull'importanza di questo lavoro al punto di vista della immobilità proverbiale della odierna Curia romana; noi la crediamo, almeno per ora, inflessibile nelle sue risoluzioni, ma crediamo però fermamente sulla necessità d'insistere e non stancarci mai di ripetere la verità, la quale non può mai essere ripetuta abbastanza.
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