Inspirato segnatamente dal padre Guéranger, si sforza di convincere tutti i credenti che l'inaudito scalpore destatosi per un fatto non nuovo nel mondo, semplicissimo, e che nei secoli credenti saria passato senza destare non che meraviglia neppure attenzione, perchè era comune un po' di fede, è frutto del Naturalismo che invalse su tutti i cuori e le menti di chi non sa levarsi di un dito sulla sfera della pura ragione. Il professore abate Delacouture pende a credere che que' teologi abbiano creduto applicare a tutti gli oppositori delle loro dottrine la qualificazione di naturalismo nel senso diverso da quello dato a questo nome dal vocabolario dell'Accademia; il dubitare sulla precisione di quei sovrani linguisti e filologi nell'adoprare la parola nel vero suo senso non ci è permesso di crederlo, e noi abbiamo ferma fede nella loro scrupolosa purezza di lingua, per accettare quel senso unico e diretto, che accorda il vocabolario dell'AccademIa. E se parrà strano e singolare ad alcuno che si possa così impudentemente arruolare nella turba degli atei (che il naturalismo è il sistema degli atei) cattolici intemerati, teologi distinti, insigni pubblicisti, non fa le meraviglie a chi legge le pagine di quei periodici intolleranti e fanatici. È, secondo il nostro autore, pei dettami pericolosi di questa scuola infernale, che la Chiesa si posterga agli affetti umani, al sentimento paterno e al diritto naturale, e di passo in passo, di conseguenza in conseguenza, e confondendo nella medesima essenza, nell'ugual potere, Cristo, la Chiesa ed il Papa, armato dei poderosi argomenti coi quali nei tempi di mezzo si concludeva logicamente la supremazia della Chiesa sullo Stato, la teocrazia, l'inquisizione, grida alla stoltezza dei genitori che fanno le loro disperazioni, perchè vien loro sottratto uno dei loro otto figli, alle eresie dei difensori di quegli infelici, al torto di lagnarsi di una pretesa violazione dei diritti paterni, e tutto ciò è frutto d'ignoranza perfetta dei primi rudimenti della fede, e l'essere affatto selvaggi dei principii i più ovvii; nè è quindi da meravigliarsi se quei milensi inarcano le ciglia, spalancano la bocca, cascano dalle nubi, assordano il mondo se non ponno capire che per salvare dallo eterne fiamme un tenero fanciullo che fu prediletto dal cielo per esserne salvo, lo si strappi anche con gagliardi modi dal seno di una madre miscredente.
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