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      Ecco come nel frasario del nostro teologo s'interpreta quel discreto modo, a meno che non intenda con ciò, che nell'invitare l'auxilium brachii secularis, lo s'invitò per piccola parte veramente, mentre si poteva, quando si avesse voluto agire in modo indiscreto, circondare la casa con tutte l'esercito pontificio. Lungo tutta la via da Bologna a Roma, il povero fanciullo non ebbe pace, e continuamente pianse chiedendo a viva voce i suoi genitori, e quando un carabiniere gli mise al collo una croce e gliela voleva far baciare, raddoppiò il pianto, la respinse chiedendo la sua medaglia. Una persona rispettabile di Bologna ebbe questi dettagli da Roma e furono confermati dal racconto istesso del fanciullo a suo padre dinanzi ai rettore del collegio. All'entrare nella casa dei Catecumeni, e fattogli sapere il nuovo suo stato, il nostro teologo ci chiarisce essersi come miracolosamente avvenuto un istantaneo e radicale cambiamento nell'animo del fanciullo, gli effetti del ricevuto sacramento si fecero evidenti in esso «e svegliato di mente e perspicace più di quello che in un fanciullo poco più che settenne comunemente suol trovarsi, ne mostrò meravigliosa allegrezza, dichiarò non voler essere altro da quel che era, cioè membro del cristianesimo, nel cui grembo così fuor d'ogni sua opinione si trovava entrato, e compie così quella conversione alla quale, oltre la grazia preveniente ed aiutatrice, altro prerequisito non si richiede che l'uso della ragione e del libero arbitrio». Vi è di più, tutto quel trasporto d'affetto pe' suoi genitori, quel pianto continuo, quell'invocare il ritorno ad essi, all'istantaneo por piede in collegio, al subito annunziargli il ricevuto sacramento, ecco che in lui sviluppasi la più viva ripugnanza di ritornare fra le braccia dei suoi, egli supplica che lo si educhi in cristiano collegio, prega di tenerlo più possibilmente lungi dai suoi genitori per ischivare quelle seduzioni, e forSe anche quelle violenze che sotto il tetto paterno più che probabilmente lo avrebbero assediato, egli ripudia l'infedele ed eretico padre suo, ne invoca un altro, son battezzato, egli grida con senno e giustezza più che puerile; al primo apparire della madre dinanzi al piccolo neofita dopo il fatale rapimento era da credersi che nell'animo di questo fanciullo svegliato alla presenza di chi gli diè la vita, le più tenere cure, il più sviscerato trasporto d'amore, dopo il terribile momento della separazione si ridestasse in lui quello sfrenato desiderio di ritornare fra le sue braccia, d'insistere, di chiederlo ad alta voce; nulla di tutto ciò, gli effetti della grazia, ci dice il nostro teologo, avevano talmente operato prodigi nell'animo suo, che alla vista ripugnante di una infedele non battezzata «non ha mai balenato un istante, eziandio che si tentasse di divertirne il pensiero e commoverne gli affetti» e, sublimi parole raccolte scrupolosamente dal labbro del piccolo convertito, e ripetute in tutti i toni dall'Univers fino all'Armonia, esclamava: «Supplico di non essere abbandonato alla seduzione che sicuramente avrei da' miei genitori», le quali parole venivano corredate da quelle altre non meno sublimi, rapportate dall'Univers, dette in risposta alle preghiere della madre che restasse fedele alla sua religione, io mi figuro che ella sia un pezzo di legno.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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