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      Questo fanciullo di sei anni, sempre in grazia del ricevuto sacramento, della santità del luogo in cui si è posto, è divenuto un vero tempio, prega sempre, invoca Iddio che converta i suoi parenti, e chiama continuamente il suo novello padre Pio IX, senza più curarsi dell'altro suo padre infedele.
      Al racconto di tali cose che (come con tanto spirito lo qualifica l'Indépendance Belge) all'enfatico ed al grottesco unisce l'intolleranza di Torquemada e la buffoneria di Sganarello, all'asserzione di così rivoltanti pensieri posti in bocca ad un fanciullo di poco più di sei anni, non reca sorpresa come in paesi civili, in tempi illuminati, possano sul serio e col più grave tono dirsi e ripetere in nome d'un governo che ha per capo il rappresentante del Cristianesimo, che si vanta religione di pace, di tolleranza, di mansuetudine? Io mi rivolgo non a un padre che respinge con orrore quelle inaudite menzogne che vorrebbero soffocate nell'animo di un fanciullo quei sentimenti dettati dalla natura, insinuati nel cuore dai doveri di religione e di morale. Mi rivolgo ai sinceri cattolici di tutto il mondo, e chiedo loro quale è il profanatore più indegno del sacramento battesimale, chi ci vuol far credere che gli effetti della grazia del Battesimo sul battezzato sono quei sentimenti di sprezzo, di disobbedienza contro chi gli diè la vita, il più caldo affetto perchè come lui non ebbe quel divino privilegio, o quei prelati e quei pontefici che restituirono o lasciarono alle loro famiglie quei fanciulli clandestinamente battezzati?


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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