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«È cosa certa che i Giudei hanno il dominio della patria potestà...., consta questa verità cattolica dalla bocca di Gesù Cristo il quale (S. Matteo 23) comanda l'obbedienza agli scribi e ai farisei peccatori. La confermò il sacro Consiglio di Trento e lo mostra la ragione. L'uomo pel peccato non perde il gius alla propria vita ed alla propria fama, dunque nemmen l'ebreo per l'ebraismo, il gius alla conservazione ed alla educazione dei suoi figliuoli, li quali sunt aliquid patris et a patre secundum corpus non distinguuntur, come parla l'Angelico. È poi la patria potestà una giurisdizione, secondo la quale i figliuoli, le figliuole ed altri legittimi discendenti per linea mascolina, soggiacciono al padre o all'avo, in ordine ad alcuni effetti determinati. Ma quanto è da stimarsi codesta giurisdizione, imparatelo dallo stesso Signore dell'altrui vita e dell'altrui morte. Volendo Iddio che si offrisse in olocausto Isacco figliuolo di Abramo, chiese il sacrifizio non al figliuolo già adulto, ma al vecchio padre, e certamente non per altra causa, disse il Maldonato, che per non pervertire l'ordine della natura, che teneva Isacco soggetto ad Abramo», ed altrove «ed invero lo stesso Gesù Cristo Redentore pospose alla giustizia naturale, la religione, per farci conoscere che egli medesimo è l'autore della grazia e il conservatore della natura».
Porrete voi quei due prelati fra la numerosa turba dei miscredenti, pagani e naturalisti, come voi degnate di qualificare chi dissente dalle vostre dottrine? o son essi due legulei della risma di quegli che difese la causa Mortara?
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