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      Allora questa massima così saggia che, oimè! troppo sovente calpestiamo, e che non ostante è pur sempre quella della Chiesa, diverrà la nostra guida, la nostra divisa, in necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas... L'entusiasmo, l'astio, l'intolleranza, deplorabili sempre in un semplice cristiano, diventano agli occhi di Dio un delitto pel sacerdote.»
      E altrove in nome della Sacra Scrittura ei dice che «Gesù Cristo percorreva la Giudea spargendo benefizi… Per lui buon cittadino, era una possente raccomandazione l'amare la nazione giudaica... Gesù se n'andava cogli anziani del popolo ebreo e sanava l'infermo». La Civiltà Cattolica chiamerà l'arcivescovo Sibour incredulo e giudaizzante? Badi bene che le parole ch'ei dice sortono da un labbro ben più sacro di quello dell'Univers!
      Quando a pretesto del non volere interpretare in altra guisa le leggi canoniche, voi ci dite che per comodo della gente giudaica non si vuol muovere di un solo passo le disposizioni del governo di Roma, voi manifestate una insigne mala fede col fingere di credere, che è per la gente giudaica che si mova tanta indignazione dalla stampa europea. No, non è solo per la violazione commessa ai diritti di un ebreo che tutta la pubblica opinione si commove, ma è opera di quel senso morale che respinge con energia tutto che v'ha di violento e d'ingiusto sulla terra.
      È per questo che le alleanze cristiane, le protestanti, la riforma scozzese, i cattolici preposti al governo delle Provincie musulmane, sono sorti come simultaneamente a protestare contro simili vergogne, a scongiurare il pericolo che pur su essi sovrastava.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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