E lo fareste voi? permetterete bene che io ne dubiti, se rifletto alla poca unzione evangelica con che trattate i vostri avversarii; la qual cosa mi autorizza anzi a pensare che neppure al senso morale di pace, di mansuetudine e di perdono che racchiude quell'evangelico precetto, voi vi date la briga di attenervi. E diffatti le ingiurie, lo sprezzo, l'intolleranza fanatica con che voi malmenate chi dissente dalle vostre opinioni, è opera evangelica? è prova di pace e di perdono? «Si guardi la debole umanità» dice uno dei più grandi storici(17) moderni in proposito della intolleranza religiosa e delle persecuzioni del medio evo; «si guardi di ammettere delle contraddizioni nei sistemi sopra i quali riposa la morale, e di sottomettere la sua ragione, e di rendere un culto alle assurdità, sotto il nome di mistero, si guardi da separare dall'idea di Dio, l'idea della bontà, questo carattere a cui dobbiamo solo riconoscere il padrone dei mondi».
L'ultima tavola di salvezza del nostro autore per scongiurare tutto il pericolo che sovrasta sulla sacra causa per opera degli ostinati e increduli difensori della famiglia ebrea, il colpo di grazia lo tenne per l'ultimo; egli vuol chiudere la sua apologia con un gran colpo di scena, vuol nientemeno che costringere con poche parole magiche a gittarsi tutti, amici e avversari, fra le sue amorose braccie trasportati da un irresistibile potere. Non solo intende far tacere quelle insolenti diatribe, quelle filantropiche perorazioni a favore degli infedeli; ma col rarissimo suo talento, colla conoscenza profonda dei mezzi efficaci per convertire i più tenaci cuori del mondo, vuol strappare gli atei, i miscredenti e i fanatici difensori della libertà di coscienza dall'errore, e rinnovare in essi il prodigio operatosi sul piccolo Edgardo.
| |
Dio Edgardo
|