Pagina (57/194)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Riprodurremo per intiero l'articolo del Constitutionnel.
      «Parecchi giornali si sono abbandonati ad una viva polemica riguardo al sequestro di un fanciullo israelita di Bologna. In un paese come la Francia, ove la libertà di coscienza è un principio d'ordine pubblico e sociale, una misura così grave dovea necessariamente sollevare una riprovazione generale e, convien dirlo, perfettamente legittima.
      «Noi non esamineremo qual giudizio se ne possa portare al punto di vista delle dottrine esclusive della Chiesa, ma non esitiamo ad affermare, che la religione non può guadagnar molto a violentar de' sentimenti non meno possenti della fede più sincera.
      «Crediamo sapere che il Governo francese ha deplorato profondamente la condotta tenuta dalla Corte di Roma in questo fatto, e, se siamo ben informati, l'ambasciatore dell'imperatore avrebbe fin dal primo momento impiegato tutti i suoi sforzi a rappresentarle come l'opinione di Francia non mancherebbe di ravvisare in esso un atto di tal natura da ferire le più sante affezioni. Siamo certi che il signor duca di Grammont non avrà mancato di segnalare al santo padre tutto il pregiudizio che può derivate pei veri interessi della religione da un così manifesto attentato contro i diritti come ai legami che uniscono il padre al proprio figlio, in nome della Chiesa e de' suoi ministri. Imperciocchè dal momento in cui la religione accetta per ausiliarj sutterfugi occulti, o la violenza, porta il turbamento nelle coscienze e compromette la propria dignità. La Chiesa, per rimanere fedele alla sua missione, deve per la prima insegnare il rispetto alla potestà paterna.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
pagine 194

   





Constitutionnel Bologna Francia Chiesa Governo Corte Roma Francia Grammont Chiesa Chiesa