Il Piemonte illuminato, che coi molti organi della sua stampa liberale ravvisa pur esso in questa controversia una questione d'ordine pubblico, un attentato alla pubblica moralità, e al diritto naturale, non riesce a cavare una sillaba da que' fieri e gravi apologisti del ratto. A così codarda ciurma di miscredenti, non degnano volgere lo sguardo dall'alto dei cieli ove siedono quegli eccelsi Apostoli della fede a dettar responsi, ma si limitano a scagliare contro di essi le armi loro predilette, la derisione, lo scherno. A cui però quei giornali ripeton loro le dignitose parole del sig. A. Renée dirette all'Univers in risposta alle insinuazioni menzognere, e alle personalità direttegli. «Noi non abbiamo l'abitudine di rispondere a simili attacchi, e di misurarci con un avversario che rispetta così poco se medesimo». La Revue des deux mondes desta il buon umore alla Civiltà cattolica, perchè non volendo nè potendo svolgere la questione Mortara dal lato teologico, si dichiara su questo punto incompetente. Questo giornale per la sua ignoranza in teologia doveva lasciare la privativa della discussione ai soli giornali l'Univers e la Civiltà cattolica, non che agli altri periodici che vanno loro a rimorchio, unici tribunali competenti in simile materia. E siccome qualunque altra considerazione che potesse sorgere sulla natura di quell'avvenimento fuori di quella che riguarda la Chiesa, è eresia e naturalismo, è ridicolo e milenso quel giornale che fa deviare la quistione dal suo vero ed unico terreno.
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