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      1. E viene seguito da Abb. nel capitolo Siccome agli Ebrei, ecc., e nella rubrica in Clement. I, § 8. Quest. 5. de Judæis, e san Tommaso 22, quest 10, art. 12, dove dice che l'opinione contraria ripugna al diritto naturale, e alla consueta via della Chiesa, quando vi è pericolo che, diventati più grandi, non abbandonino la fede; e sì fatta opinione essere più comunemente accettata, lo asserisce anche Felyn nel Capit. Sicut Judæi, numero 1° e dalla bolla di Martino V.
      In secondo luogo non si discorre qui di esaminare quello che potrà accadere sull'animo del fanciullo, non definibile d'altronde con precisione vertendo la tesi indistintamente sull'età minorile. È invece proposito di riconoscere quanto avviene riguardo al padre, la cui volontà è per ogni ordine di legge volontà del figlio. Finalmente qui non si tratta di stabilire la estrinseca opportunità di un dato sistema di condotta, onde pigliare le mosse dal prudente esame del possibile e dell'effettuabile. È bensì questione di un fatto da bilanciarsi cogli eterni principj del giusto e dell'onesto, superiori a qualunque umana contingenza. È questione di due diritti, riconosciuti in pari grado, l'inviolabilità dei quali verrebbe negata all'uno colla giustizia resa all'altro.
      Quella religione adunque, innanzi al cui mite discernimento sparisce nei rapporti di questa vita, il cristiano e l'infedele per rimanere l'uomo coi sentimenti, colla dignità dell'uomo, coll'immagine di Dio nell'anima sua immortale, potrebbe non avere confermato uno de' suoi decreti, qualunque sia l'evento e l'individuo cui si riferisca, ai principj assoluti dell'ordine morale?


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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