E veramente così disporre dovea quel supremo Signore, le di cui opere vengono prevenute e seguitate da ammirabile previdenza. Gli infanti senza la propria volontà perdettero la giustizia e la santità pel peccato originale nella volontà del primo padre Adamo; dunque essi devono poter ricuperarla per il battesimo senza l'attuale loro volontà, nella sola fede della santa Madre Chiesa. Sicchè di fede vale il battesimo dei bambini, sebbene figliuoli degli infedeli.
Non vale però questo battesimo che sia ancora lecito ad onta dei genitori battezzare i bambini fedeli. Questa verità si cava dal Concilio di Toledo, dove dice: Præcipit sancta Synodus, neminem deinceps ad credendum conferre; non sunt tales inviti salvandi, sunt sed volentes, ut integra sit forma justitiæ. In effetto non costumò mai la Chiesa, per altro attentissima sempre alla salute delle anime, non costumò mai battezzare tali bambini contro la volontà de' loro proprj genitori, come afferma S. Tommaso, di cui sono le seguenti parole; Ecclesia non habet, quod filii infidelium invitis parentibus baptizarentur. E la ragione si è perchè o hanno da togliersi o da lasciarsi i bambini già battezzati nelle mani dei loro genitori. Se si togliono, eccone una grande ingiuria ai padri, privandoli senza ragione della patria potestà, della quale non può la Chiesa privarli, per non essere della sua giurisdizione, e questa usurpata si volterebbe in odio della cattolica religione, in sconcerto grave della repubblica. Se poi si lasciano, chi non vede l'irreverenza al sacramento che viene esposto a sicuro pericolo di profanazione per mezzo dell'apostasia?
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