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      ) e del diritto canonico (Univers, 3 ottobre.).» Tale è la decisione di questo dottore! D'altra parte il teologo dell'Univers afferma che «porre la questione per un cattolico è un risolverla». Così non si potrà contraddire M. Dulac, senza cadere nell'eresia. In verità non sembra che quegli scrittori abbiano tra le loro mani le chiavi del regno de' Cieli, e che essi possano a loro agio aprire o chiudere le porte della Chiesa? Ma notate la conseguenza. Ne seguirà dunque che la Santa Sede è infallibile in tutti i suoi atti, in tutte le sue decisioni; ciò che egli esagera più ancora degli ultramontani medesimi, i quali non sostengono l'infallibilità del papa, che nell'ipotesi di una definizione ex cathedra, come noi abbiamo di già veduto.
      Se i redattori dell'Univers avessero vissuto al tempo di Galileo, essi avrebbero sostenuto come un articolo di fede, che la terra non si move, dichiarato fuori della Chiesa chi pensava o osava dir il contrario, e Luigi Veuillot, per por fine alle quistioni e chiudere la discussione, avrebbe detto magistralmente: La controversia era tutta nel diritto della Chiesa, il senso cristiano bastava per risolverla contro i sofismi dei detrattori del potere pontificale. Per me penso che la sua decisione avrebbe valso allora quasi quanto vale oggi.
      Fénélon nei suoi piani di governo, t. XXII, p. 587, dice: «Diritto del re per rigettare le bolle che usurperanno il diritto temporale»; Fénélon, così devoto alla Santa Sede, non credeva dunque che il papa fosse sempre infallibile neppure in una bolla!


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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