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      E oggi non si è più cattolico, perchè si suppone che la Corte di Roma ha spinto al di là dei limiti i diritti della giurisdizione ecclesiastica! Si vuole che noi ammettiamo l'infallibilità pontificale in tutto ciò che emana dalla Santa Sede! Se il sovrano pontefice indirizza una lettera ad un vescovo, è la parola sovrana e infallibile del successore di Pietro; se si tratta di un atto di giurisdizione spirituale, è l'esercizio dell'autorità infallibile del vicario di Gesù Cristo. Ma se il sovrano pontefice è infallibile in tutte le sue parole, in tutti i suoi atti, allora bisogna concedere ai nostri concilii provinciali la medesima autorità che ai conciili ecumenici, poichè essi sono riveduti ed approvati dalla Santa Sede. Questi scrittori non comprendono mai che esagerando il potere lo si indebolisce.
      Il reverendissimo abate de Solesmes è venuto, come si è notato, in soccorso de' suoi amici, e in fatto di esagerazione bisogna confessare, egli non è rimasto indietro. Dapprima egli ha preteso che non si poteva sconoscere il diritto della Chiesa in questa circostanza senza spingersi ben oltre nel naturalismo; ciò è strano, ed è ciò che noi procuriamo di spiegare bentosto. In seguito egli ha dichiarato che il Pontefice Supremo alle istanze che gli sono state fatte ha risposto: Non possumus, e che egli non poteva rispondere altrimenti senza ruinare l'edifizio del cristianesimo; che la Chiesa non poteva sopra questo punto dare soddisfazione allo spirito del tempo senza abdicare a se medesima (38) (Univers 14 ottobre). Veramente bisogna convenire, Roma ha egli degli avvocati molto malaccorti, e il clero de' difensori ben compromettenti.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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