Noi non diciamo nulla delle ingiurie, delle grossolane scurrilità di cui l'Univers ha costume di condire i suoi argomenti e onorare i suoi avversarj; ciò è abbastanza noto.
Passiamo frattanto alla seconda questione che noi ci siamo proposti di esaminare.
IIDIRITTO NATURALE
La legge che permette o piuttosto che prescrive di rapire i figli battezzati degli Ebrei o degli infedeli, è ella conforme alla legge naturale, agli interessi ben intesi della religione e della società? e primieramente che è questa legge naturale di cui noi invochiamo qui l'autorità? La legge naturale, dicono i teologi, è il dettato o il lume della ragione scolpita da Dio medesimo nel cuore di tutti gli uomini, e che ci fa conoscere ciò che bisogna fare e ciò che giova evitare: Lex naturalis est dictamen seu lumen rationis, omnibus hominibus ab ipso Deo impressum, quo cognoscimus quid faciendum sit quidve fugiendum. (BAILLY, de Legibus). Le leggi naturali, secondo Domat, sono verità che la natura e la ragione insegnano agli uomini, ed hanno per se medesime la giustizia e l'autorità che obbligano di osservarle; esse sono talmente giuste, sempre e dapertutto, che alcuna autorità non può cambiarle nè abolirle(39) (Traité des lois, cap. 11 e 12). Ecco una definizione un poco più oratoria della legge naturale, quantunque ella sia di un teologo. «La legge naturale, dice nel suo Saggio polemico sulla religione naturale il celebre Douvoisin, vescovo di Nantes sotto il primo impero; la legge naturale è così nominata, perchè i doveri ch'ella prescrive hanno la loro origine nella natura dell'uomo e nelle sue relazioni, sia col suo autore, sia coi suoi simili.
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