Pagina (138/194)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ....e di compire verso il suo prossimo i doveri che la rivelazione ci impone» (Univers 21 ottobre). Ecco una ridicola difficoltà, e probabilmente quegli che l'ha promossa non ammette seriamente la legge naturale, o non ne ha almeno che un'idea confusa; senza dubbio la legge naturale ci ordina di obbedire a Dio, di prestar fede alla sua parola, d'obbedire a' suoi comandamenti; ma si limita qui la sua azione. Come la legge naturale che non ha che un fine proporzionato alla natura dell'uomo, e che non c'insegna che i doveri e i diritti conformi a questo fine, potrebbe essa insegnarci qualche cosa sulle verità dell'ordine soprannaturale, o dare qualche luce sul battesimo e sui diritti che conferisce, e sui doveri che impone, sugli effetti ch'egli produce? Come ci dirà ella che la fede, la vita spirituale de' fanciulli cattolici (cosa ch'ella ignora completamente) debbano essere protetti nel modo istesso che la vita e la moralità de' fanciulli in generale? Egli è evidente che la rivelazione sola può a questo riguardo darci qualche luce.
      L'ultimo scampo del teologo dell'Univers è di dirci, colla sua ordinaria sicurezza: «In tutto ciò che è di diritto divino naturale e di diritto divino rivelato, il Papa interpreta la legge sovranamente, infallibilmente (come se tutte le decisioni del Papa nella dottrina medesima degli ultramontani fossero infallibili!) ma egli non può nè abrogarla, nè modificarla, nè dispensarne nessuno, ancora meno dispensare se medesimo dell'obbedire» (Univers, 17 novembre, in un articolo in risposta alla Gazette de France), Il nostro dottore riconosce dunque, tanto questo principio è incontestabile, che la Chiesa non può derogare al diritto naturale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
pagine 194

   





Univers Dio Univers Papa Papa Univers Gazette France Chiesa