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      V'ha per le famiglie una proprietà più sacra che quella dei figli che Dio ha loro dato? No, la religione non può far violenza ai sentimenti i più intimi ed i più legittimi del cuore umano, sconoscere le sue affezioni più care e inalterabili, niegare ciò che il sentimento unanime di tutti i secoli e di tutti i popoli ha consacrato.
      Noi avremmo potuto arrestarci qui, riassumendo in questo modo la nostra discussione: Per diritto naturale, il fanciullo appartiene a' suoi genitori. Dio, nella istituzione del battesimo, non ha derogato a questa disposizione del diritto naturale; la Chiesa non può infirmare la legge divina: dunque il fanciullo battezzato non cessa d'appartenere alla sua famiglia, e non può esserle rapito senza violare un diritto incontrastabile. Ma noi non possiamo lasciare senza risposta un rimprovero che ci si ha diretto, e sopra il quale si è insistito come sopra una osservazione profonda, io voglio parlare del rimprovero di naturalismo.
      Noi pensavamo che il naturalismo fosse il sistema degli atei. «Il naturalismo, dice il dizionario dell'Accademia, è il sistema di quelli che attribuiscono tutto alla natura come primo principio». Ma sembra che così non l'intendano i nostri avversarii. Il naturalismo per essi, se io sono ben entrato nel loro pensiero, sarebbe il sistema che si sforza in teologia, in istoria e forse in qualche altra scienza, di mettere l'ordine naturale nel posto del soprannaturale, di attribuire a delle cause naturali ciò che non deve esserlo che a cause soprannaturali.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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