Ma che! il supremo Legislatore non ha detto «Rendete a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che ò di Cesare?» A che occuparci di Cesare e del suo potere temporale? ciò è naturalismo. Il potere di Cesare, come quello del padre di famiglia, non deve disparire davanti un potere superiore? Bastava dunque dire, Rendete a Dio ciò che è di Dio, e alla Chiesa ciò che è della Chiesa.
Noi crediamo però che si possa dare di questo doppio precetto, di questo doppio avvertimento, oso dirlo, una ragione abbastanza soddisfacente. Egli è che Dio è ugualmente l'autore dell'ordine naturale e dell'ordine soprannaturale. È lui che ha fondato la Chiesa che ci dirige nella via della salute, ed è lui che ha creato i principi per governare nell'ordine temporale; per me reges regnant. È pur egli che ha creato la famiglia, e che creandola ha stabilito la potestà paterna; infine è lui che ha formato fra i parenti e i loro figli i legami i più stretti che si possano immaginare. E voi volete che ci sia interdetto, sotto pena di perdere il vero spirito della Chiesa, di cadere nel naturalismo e nei pregiudizi pagani, d'interessarci a questa autorità della famiglia naturale sopra i tuoi figli, a questa autorità che ha Dio medesimo per autore, a que' sentimenti che egli medesimo ha impresso nella nostra natura; di esaminare se gli è piaciuto derogare a questa autorità di cui egli è il principio, e se ha compartito questo potere alla sua Chiesa; e pretendete che il quarto Concilio di Toledo abbia potuto separare ciò che Dio ha unito!
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