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      Fin qui la cosa è piana: non trova il menomo intoppo e non che i razionalisti, ma i Pagani, i Turchi, gli Ebrei vi si acconciano del migliore lor grado: sempre s'intende nella speculativa, o certo quando la pratica tutela i loro diritti e non gli scomoda per l'adempimento dei loro doveri.
      Ma ponete caso che a Tizio si faccia obbligo di lasciare piuttosto la vita, che profanare, esempligrazia, Cristo in Sacramento; supponete che Sempronio, da chi ne avesse facoltà, fosse costretto a satisfare il legato di mille Messe in suffragio delle anime purganti; fingete che Mevio sfati e calpesti gli affetti più legittimi della natura, per seguire una vocazione celeste; oh! allora vedrete che razza di Cristianesimo era quello di quei signori! Appunto perchè ad intendere, non che a legittimare, quegli atti vi è assoluto bisogno di un po' di fede, essi, se non ne ridono o ne fanno commedia come di cose sprezzabili, e vogliono anzi pigliarla sul serio, prima se ne mostrano un cotal poco impensieriti ed impacciati: poscia, approfondita meglio la cosa, li vedrete non istar saldi alle mosse, perdere le staffe e gridare e arrovellarsi, e strabiliare delle mummie e delle anticaglie del medio evo, che male si diseppelliscono nella luce sfolgorante del secolo decimonono, il quale già le ha sentenziate per fanatismi e per superstizioni, che si sfasciano e vanno in polvere sotto il martello inesorabile della critica trascendentale. E con ciò non hanno conchiuso altro che chiarire il mondo, la loro religione non essere che un puro naturalismo, mal coperto da un velo, più o meno trasparente, di certo Cristianesimo civile, foggiato dai poveri loro cervelli.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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